Legno e intelligenza artificiale: nuovo binomio del costruire
Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 2 febbraio 2020
Per fare un tavolo ci vuole il legno, cantava Sergio Endrigo. Ma anche per fare un palazzo che sia sostenibile, veloce da costruire e confortevole come emerso dall’ultima edizione di Klimahouse, la 15esima di questa fiera bolzanina, conclusasi sabato scorso, dedicata al costruire bene per vivere bene. Uno slogan che sottolinea come la qualità degli spazi in cui viviamo abbia un impatto sull’ambiente e sulla nostra stessa vita.
E costruire in legno ha molti vantaggi. Riciclabile, a chilometro zero, ecologico perché fissa la co2, senza contare la piacevolezza di vivere immersi in un materiale naturale capace di assicurare comfort e benessere. Il cirmolo, per esempio, favorendo la diminuzione dei battiti cardiaci, ha addirittura proprietà rilassanti e calmanti. Ma il legno ha anche ottime caratteristiche sotto il profilo strutturale: la resistenza a trazione, compressione e flessione e un ottimo equilibrio fra peso specifico e capacità portante.
Per questo da masi e rifugi montani ora si fa struttura portante di edifici urbani multipiano. «Grazie alla sua elasticità il legno si presta benissimo alle nuove tecniche di costruzione automatizzate e robotizzate – spiega Stefan Gamper titolare dell’omonimo studio di architettura a Chiusa, e fra i relatori del convegno inaugurale di Klimahouse dedicato proprio al legno – è un materiale molto leggero, pesa un quinto del calcestruzzo. Si costruisce a partire da prefabbricati anche molto elevati, costituiti da tante piccole cellule a sé stanti, di per sé già finite, da assemblare come si vuole dando vita a nuove forme e dimensioni».
Le tecniche per costruire con il legno sono diverse. Molto diffuso l’utilizzo di pannelli X-LAM, materiale da costruzione massiccio costituito da più strati, per il quale l’azienda trentina Essepi ha brevettato un sistema di ancoraggio a posteriori: si monta l’edificio sospeso e quindi si realizza il muretto che dovrà sostenerlo, senza sbavature. L’altoatesina LenEco invece si è aggiudicata il premio Klimahousetrend per il sistema costruttivo LinaHAUS che sfrutta i sistemi a incastro eliminando colle e chiodi. Anche il mattone si rinnova. BioBuildingBlock l’ha creato in legno con un’anima di metallo per un sistema di costruzione modulare rapido, flessibile, con un elevato grado di antisismicità e senza la produzione di materiali residui.
E se le forme si inclinano, le piastrelle si flettono come quelle proposte da Graffiti for Smart City: tessere in resina vegetale capaci di seguire le linee più sinuose ma anche di unirsi alla tecnologia 5G per totem attraenti e intelligenti. E l’energia? Il raggio di sole che attraversa la finestra può essere catturato e convertito subito in elettricità. Pensata per grandi facciate, la finestra fotovoltaica di Glass to Power ha una lastra in plexiglass con nano materiali in grado di assorbire l’energia e convogliarla sui bordi dove, invisibili agli occhi, le celle di silicio effettueranno la conversione da energia solare a elettrica. Dalla natura alla tecno-cultura. Dell’abitare.